Pubblicato sulla rivista Cannabis and Cannabinoid Research, uno studio ha rivelato che i consumatori di cannabis sono meno soggetti a infezioni gravi da Covid-19, rispetto a chi non ne fa uso.
"Gli utenti di cannabis hanno ottenuto esiti migliori e un tasso di mortalità inferiore rispetto ai non consumatori", hanno confermato i ricercatori del Northwell Health di New York. Ma come si è arrivati a questi risultati?
L'analisi, condotta sui dati del National Inpatient Sample Database, ha suddiviso i pazienti ricoverati per coronavirus in gruppi di consumatori e non consumatori di cannabis.
Messi a confronto, è stato notato che chi faceva uso di cannabis vantava tassi significativamente inferiori di infezioni gravi da Covid-19:
- intubazioni
- insufficienza respiratoria acuta
- sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS)
- degenze ospedaliere più brevi
- morte
Cannabis per trattare il Covid-19: le conferme scientifiche
Questo pubblicato di recente, è solo l'ultimo degli studi che negli anni hanno evidenziato le capacità della cannabis nel prevenire e combattere il coronavirus.
In particolare, una ricerca dall'Oregon State University, ha rivelato che due acidi cannabinoidi: l’acido cannabigerolico (CBGA) e l’acido cannabidiolico (CBDA), possono legarsi alla proteina spike del nuovo coronavirus, e impedire che questo entri nelle cellule e e causi infezioni.
"I nostri risultati suggeriscono che CBD e THC sono possibili farmaci che potrebbero essere utilizzati in combinazione con altri farmaci per il trattamento del COVID-19 nei pazienti", confermava ancora lo studio pubblicato sull’International Journal of Biologicacl Macromolecules.