L'Unione Europea ha acceso i riflettori sull'HHC: cannabinoide semisintetico che negli ultimi anni ha guadagnato popolarità tra i consumatori di cannabis.
In particolare, la Commissione Europea sta valutando il suo inserimento tra le sostanze vietate. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato della cannabis legale. Ma cosa c'è dietro questa scelta e quali saranno le conseguenze?
Vietare l'HHC: la proposta della Commissione Europea
Classificare l'HHC come sostanza psicotropa da inserire nell'Allegato II della Convenzione delle Nazioni Unite.
È questo l'invito della Commissione Europea a tutti gli stati membri dell'unione, che dovranno decidere se vietare o meno il cannabinoide nella prossima sessione della Commissione Onu sugli stupefacenti.
Le preoccupazioni principali dell'organo dell'UE riguardano la sicurezza dei consumatori. Infatti, anche se sintetizzato per la prima volta nel 1944, l'HHC è una sostanza relativamente nuova e non esistono studi sui suoi effetti a lungo termine.
Le autorità sanitarie temono possibili rischi per la salute pubblica, considerando che l'HHC viene prodotto principalmente in laboratorio e che la sua purezza non è assicurata.
Un altro punto critico è la crescente diffusione dell'HHC tra i giovani, che lo considerano come un'alternativa legale al THC, visti gli effetti simili. Con la differenza che è non è stato ancora regolamentato uniformemente e quindi dall'accesso (più) libero.
Quali saranno le conseguenze per il mercato della cannabis legale?
Inserito nella tabella I delle sostanze stupefacenti, l'Italia è tra i Paesi dell'UE ad aver già vietato il cannabinoide nel 2023, insieme a Francia, Austria, Malta e Repubblica Ceca.
Tuttavia, il suo divieto a livello europeo avrebbe delle forti conseguenze nei Paesi in cui l'HHC è ancora utilizzato legalmente o si trova in una zona grigia.
In particolare, i produttori e i rivenditori dovranno adeguarsi rapidamente, eliminando dal mercato prodotti che hanno riscosso un grande successo commerciale.
Molti consumatori si sposteranno probabilmente su alternative legali, come il CBD o altri cannabinoidi emergenti, ma c'è il rischio che il divieto promuova anche la crescita del mercato nero, da cui acquisire l'HHC illegalmente.