Buone notizie per la canapa in Italia. L'emendamento inserito nel ddl sicurezza, che voleva vietare la produzione e il commercio di cannabis light, è stato accantonato.
Sebbene possa essere ripescato più avanti, essendo solo stato accantonato e non ritirato, le associazioni che si sono schierate per fermare questa follia non hanno aspettato per esprimere il loro entusiasmo.
"Grazie al supporto delle principali organizzazioni agricole siamo riusciti a ottenere l'accantonamento dell'emendamento che tentava di vietare la canapa industriale", ha confermato Canapa Sativa Italia (CSI).
"Questo risultato è stato raggiunto attraverso uno sforzo congiunto per far comprendere che il provvedimento non avrebbe riguardato l'uso ricreativo della canapa, ma avrebbe bloccato tutte le potenzialità e gli sviluppi industriali di un prodotto artigianale".
Non si parlava di fumarsi le canne infatti, ma di tagliare le gambe ad un settore da 3mila aziende e 15mila posti di lavoro.
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CBD: un decreto per vietarne il libero commercio
Nonostante la bellissima notizia, non è ancora tempo di cantare vittoria per l'industria della canapa in Italia.
Infatti, se l'emendamento che voleva vietare la produzione di cannabis light è stato momentaneamente accantonato, pochi giorni fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un decreto che inserisce il CBD tra gli stupefacenti.
Provvedimento che, nel caso non venisse fermato, bloccherebbe dal prossimo 27 luglio il libero commercio dei prodotti a base di CBD per uso orale.
Noi come sempre vi terremo aggiornati, convinti che questa manovra venga stoppata prima di creare ingenti danni a tutto il settore verde tricolore e i suoi consumatori.