Marocco: graziati oltre 4mila coltivatori di cannabis

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Come riferito dal Ministero della Giustizia, il re del Marocco Muhammad VI ha concesso la grazia a 4.831 persone condannate, processate o ricercate per casi legati alla coltivazione di cannabis.

Una manovra senza precedenti, annunciata la sera del 19 agosto, che vuole implementare la legge approvata dal governo marocchino, che nel 2021 ha autorizzato la produzione di cannabis per uso medico e industriale.

Il passo successivo è stato adibire oltre 47 mila ettari del Rif, una regione montuosa nel nord del Paese, per la coltivazione legale di cannabis. Il cui primo raccolto, avvenuto nel 2023, pare abbia superato le ben 294 tonnellate.

Cannabis in Marocco: la principale attività economica

Combattere il traffico illecito, posizionarsi sul mercato globale e aprire economicamente il Rif. Sono questi gli obiettivi perseguiti dal Marocco, tra i principali produttori mondiali di cannabis per l'ONU.

Qui la cannabis infatti fa parte di una tradizione secolare tramandata da generazione in generazione, nonché la principale fonte di sostentamento per le migliaia di famiglie che popolano il Rif.

E l'iniziativa del sovrano "permetterà a questi agricoltori e alle loro famiglie di vivere in serenità e tranquillità e di partecipare alla nuova dinamica della legalizzazione", ha dichiarato alla Reuters Mohammed El Guerrouj, il direttore dell'Agenzia per la regolamentazione nazionale delle attività legate alla cannabis (ANRAC).

Che continua: "Un passo importante nel cammino verso la graduale eliminazione delle coltivazioni illecite attraverso la legalizzazione o l'introduzione di colture alternative".

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