Effetti antinfiammatori, antiossidanti e ipoglicemici. Il fungo criniera di leone (Hericium erinaceus) può essere efficace nel trattamento del diabete di tipo 2.
A evidenziarlo è uno studio scientifico pubblicato su ScienceDirect, che ha analizzato le proprietà di HEP-1: un polisaccaride isolato e composto da Hericium erinaceus.
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Il fungo criniera di leone per trattare il diabete di tipo 2: lo studio
"Il diabete è diventato una minaccia per la salute umana", si legge nell'introduzione dello studio. Questa malattia cronica infatti, colpisce sempre più persone.
Purtroppo però, i farmaci utilizzati di comune non si sono rivelati così efficaci e, "possono causare danni secondari al fegato, inducendo ulteriori complicazioni".
E "i disturbi della flora intestinale", come spiega la ricerca, "svolgono un ruolo cruciale nell'insorgenza e nello sviluppo del diabete di tipo 2".
Da qui parte l'intuizione dei ricercatori: sfruttare i polisaccaridi dei funghi medicinali. "Che hanno mostrato un'elevata attività biologica, che può - migliorare il microambiente intestinale".
I polisaccaridi di altri funghi infatti, hanno già "mostrato potenziali effetti antidiabetici, migliorando l'integrità della barriera intestinale e riducendo così l'infiammazione".
Di conseguenza," potrebbero essere utilizzati come prebiotici per alleviare malattie metaboliche come il diabete di tipo 2".
Gli effetti antifiabetici del fungo criniera di leone
I polisaccaridi del fungo criniera di leone (Hericium erinaceus) vantano "un'attività ipoglicemizzante - che può - proteggere la mucosa gastrointestinale e abbassare la glicemia e i lipidi nel sangue".
In particolare, lo studio "ha indagato il meccanismo di HEP-1 (polisaccaride isolato da Hericium erinaceus) sulla regolazione del metabolismo del glucosio e dei lipidi nel diabete di tipo 2".
I risultati? HEP-1 "aveva forti attività antinfiammatorie, antiossidanti e ipoglicemiche", hanno confermato i ricercatori. Dimostrandosi efficace nel trattare "lo squilibrio del metabolismo del glucosio e dei lipidi indotto dal diabete di tipo 2".
* Foto di Guido Blokker su Unsplash