Il TAR del Lazio ha nuovamente sospeso il decreto del Ministero della Salute che inseriva le composizioni orali di CBD nella tabella B dei medicinali stupefacenti.
"Questa sospensione rappresenta una vittoria per tutto il settore della canapa, ha annunciato l'Associazione Canapa Sativa Italia (CSI), che aveva presentato il ricorso. Il provvedimento infatti, "avrebbe limitato fortemente la coltivazione del CBD, mettendo a rischio diverse filiere industriali".
In particolare, il decreto mirava a classificare il CBD come una sostanza stupefacente "senza basi scientifiche valide" per CSI. A cui ha dato ragione il TAR del Lazio, che ne ha sospeso l'efficacia.
CBD: sicuro e privo di effetti collaterali per l'UE
A supportare la manovra portata avanti da Canapa Sativa Italia, ci sono le numerose evidenze scientifiche e normative europee che negli hanno confermato la sicurezza del CBD.
Era il 2020 infatti, quando la Corte di Giustizia Europea aveva confermato con una sentenza storica che il CBD non può essere considerato una sostanza stupefacente perché "non risulta avere effetti psicotropi né effetti nocivi per la salute. Quindi deve godere della libertà di circolazione all’interno dell’Unione.
Concludiamo specificando che il decreto è stato sospeso in via cautelare, ma è nella prossima udienza, fisata per il 16 dicembre 2024, il TAR deciderà se annullarlo definitivamente.