DEA: la cannabis legale riduce il mercato nero

In Notizie su Cannabis Legale, CBD, Popper droga legale 0 commenti

Dopo oltre mezzo secolo di sfrenata "guerra alla droga" anche la DEA (Drug Enforcement Administration), l'agenzia federale antidroga statunitense, ha dovuto ammettere che la legalizzazione della cannabis a livello statale fa calare la domanda del mercato nero.

Un principio semplice, quasi scontato, che però rompe le fondamenta su cui il sistema antiproibizionista si pone. Un sistema finanziato da miliardi e miliardi di soldi pubblici, che incarcera i semplici fumatori e fa arricchire i narcotrafficanti, secondo il quale vietare una sostanza ne limiterebbe il consumo.

Stessa cosa per la cannabis light in Italia, un fenomeno che, secondo lo studio condotto dai dipartimenti di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno insieme al dottor Leonardo Madio dell’Università di York, riduce lo spaccio di marijuana illegale.

La legalizzazione riduce il mercato nero

Nella presentazione del bilancio al Congresso per l'anno fiscale 2021, la DEA ha fornito una prospettiva delle attività di contrasto e ha fatto proiezioni sulle tendenze future, precisando che l'accesso legale alla cannabis fa scendere la domanda di prodotti provenienti dal traffico illecito.

L'agenzia federale ha infatti dichiarato che: "Dopo che la legalizzazione della marijuana medica in Florida nel 2017 ha portato a centri di distribuzione al dettaglio in tutta la regione, si prevede che la legalizzazione della marijuana medica a basso contenuto di tetraidrocannabinolo (THC 10%) porterà a un mercato in crescita per la marijuana a basso contenuto di THC in Florida. Nonostante ciò, fino a che la marijuana ad alto THC non sarà legalizzata in Florida, riteniamo che l'impatto sulla domanda di marijuana ad alto THC proveniente dalla California e da altri Stati sarà minimo".

Secondo Justin Strekal, il direttore politico di NORML (National Organization for the Reform of Marijuana Laws), non solo la DEA conferma che i consumatori preferiscono i canali legali al mercato illecito - arricchendo così le casse dello stato e finanziando di conseguenza delle iniziative socialmente utili - ma usa anche il termine “fino a quando” riferendosi alle prospettive di legalizzazione nello stato.

“La loro posizione indica chiaramente che i giorni del proibizionismo sono contati - ha sostenuto Strekal - Stiamo vivendo gli ultimi rigurgiti prima della morte del proibizionismo”.

Articoli Correlati