Crescita lenta, dimensione ridotte, problemi di assimilazione dei nutrienti e ancora, fiori più piccoli, produzione di resina scarsa e, di conseguenza, sapori, aromi ed effetti più blandi. Il viroide latente del luppolo (HLVd) è una delle minacce peggiori per le nostre piantine di cannabis.
Tipica della pianta del luppolo, ma poi negli anni trasferitosi anche alla cannabis, questo virus pare possa far diminuire del 30% la produzione totale della pianta.
Recentemente dagli USA però è arrivata una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i grower, quella di una genetica di cannabis resistente a questa famelica malattia.
Scoperta la genetica che resiste al viroide latente del luppolo
Si chiama Jamaican Lion ed è una genetica pluripremiata a predominanza CBD. L'annuncio, arrivato dalla testata giornalistica di San Francisco SFGate, racconta che Kevin McKernan, chief science officer di Medicinal Genomics, ha rivelato in una conferenza in Florida di aver trovato una varietà di cannabis parzialmente resistente al viroide latente del luppolo.
Come si è giunti a tale conclusione?
I ricercatori hanno strofinato il viroide sulle foglie tagliate della pianta per infettarle, per poi iniettarlo direttamente in una pianta. Dopo sei settimane e 57 test ripetuti, la varietà non era ancora infetta, almeno non del tutto.
Gli studiosi infatti hanno rilevato l'HLVd solo nelle radici della pianta, mentre il tessuto di foglie e fiori è risultato negativo fino al momento del raccolto. Fiori che, nel combattere l'infezione, è stato notato che tendono a colorarsi di violaceo.
“Non sappiamo perché - ha sottolineato Kerman - Questa potrebbe essere una risposta immunitaria, ma non vediamo questa colorazione viola fortemente aumentata nel controllo che non è infetto”.
Come combattere il viroide latente del luppolo
Essendo la produzione di antociani, dei pigmenti vegetali presenti nei fiori, già collegata alla lotta contro i viroidi, gli scienziati dovrebbero verificare se ci sono altre piante viola resistenti all’HLVd.
Una ricerca imprescindibile poiché, da quanto riportato da SFGate, si stima che il 90% delle piantagioni di cannabis della California sia infetto dal viroide, che limita fortemente sia la produzione di fiori, sempre più piccoli e leggeri, sia i livelli di THC, in notevole ribasso.
Per la Medicinal Genomics la soluzione a lungo termine per battere il viroide è quella di sviluppare cultivar resistenti che non subiscono gravi perdite di rendimento e di potenza.
* Foto di Diyahna Lewis su Unsplash