Sono state rilasciate le prime due licenze per le associazioni cannabiche di Malta, che, da quanto annunciato negli scorsi mesi, dovrebbe aprire per marzo 2024.
Ridurre i guadagni delle attività criminali derivanti dallo spaccio illegale. Dispensare prodotti non nocivi per la salute. Smettere di criminalizzare i semplici consumatori. Queste sono gli obiettivi promossi da Rebecca Buttigieg, Segretario parlamentare per le Riforme e l’Uguaglianza, per proteggere i cittadini.
Buttigieg che ha evidenziato in una conferenza stampa la natura progressista del modello maltese, segnalandolo come un esempio globale per tutti i Paesi che si avvicinano alla regolamentazione della cannabis.
Associazioni cannabiche a Malta: licenze rilasciate e regole da seguire
Le prime due associazioni autorizzate a coltivare cannabis ricreativa sono la KDD Society e la Ta’ Zelli Kannabis. Altre quattro invece, che si trovano nella fase finale dell'approvazione, hanno ricevuto una licenza di principio.
Leonid McKay, direttore dell'ARUC (Autorità per l’uso responsabile della cannabis) di Malta, per l'occasione ha ricordato le regole che ogni associazione dovrà seguire. In particolare:
- la licenza costerà 1.000 euro, e avrà validità di un anno per poi essere rinnovata per un massimo di tre
- l'associazione deve avere due soci fondatori, non per forza maltesi ma residenti sull'isola da almeno 5 anni
- ogni organizzazione può avere un massimo di 500 associati residenti a Malta, e quindi non turisti, che pagheranno una piccola quota d’iscrizione e saranno istruiti per un consumo responsabile
- la cannabis, prima di poter essere dispensata, sarà sottoposta a diversi test che ne garantiscano gli standard di qualità previsti
- la struttura dei prezzi, ancora in discussione, sarà competitiva rispetto al mercato illecito, così che i consumatori saranno spinti a preferire il commercio legale
- ogni organizzazione è responsabile dell'intera produzione di cannabis e, oltre alle infiorescenze, potrà servire bevande, ma non alcolici, ai consumatori, spesso colpiti da bocca secca
- per i rifiuti invece, le associazioni procederanno con il compostaggio e il compost ricavato verrà utilizzato per nutrire le coltivazioni
- infine, circa il 10% del fatturato sarà destinato per sostenere iniziative socialmente utili, più un 5% che verrà devoluto all’ARUC.