La canapa è considerata una delle prime colture della civiltà umana
e da sempre viene utilizzata nella medicina naturale, basti pensare che il primo manufatto umano ritrovato, risalente all'8.000 a.C. è un pezzo di Canapa.
Questa magnifica pianta originaria dell'Asia Centrale era impiegata per realizzare tessuti dai Mongoli, dai Tartari e dai Giapponesi già prima dell'avvento del cotone e della seta.
La diffusione, avvenuta quasi sicuramente grazie alle popolazioni nomadi che raggiunsero intorno al 500 d.C. l'Europa, fu molto veloce grazie all'enorme versatilità e i molteplici utilizzi in cui era impiegata e intorno all'anno 1000 era considerata la "Regina delle piante da fibra". Inizialmente utilizzata per la costruzioni di reti da pesca perché molto resistente all'acqua salata, questa fibra venne portata in auge dalle popolazioni marinare, come i Veneziani o i Genovesi, che ne impiegarono l'uso per la creazione delle migliori vele e cordame per la navigazione essendo un materiale molto leggero e resistente.
Oltre all' uso nella navigazione, questa pianta era utilizzata nell'alimentazione: i semi di canapa sono ricchi di proprietà perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali; Ricchi di omega 3 e omega 6 sono anche un valido aiuto contro l'Arteriosclerosi e i disturbi cardiovascolari.
L'uso della cannabis per reumatismi, gotta e altre patologie è riportato fin dagli inizi del terzo millennio avanti Cristo, in Cina, spesso con più accento sulle proprietà medicinali e terapeutiche che su quelle psicotrope. Tracce dell'uso antinfiammatorio della Cannabis si trovano anche nella storia della Antica Grecia.
L'olio di Canapa
L'olio di Canapa è ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Cannabis Sativa. Può essere utilizzato in cucina come un qualsiasi altro olio e può essere integrato a una normale dieta per favorire e proteggere il corretto funzionamento dei processi fisiologici, dal metabolismo alle difese immunitarie.
È noto per le sue molteplici proprietà: antiossidanti, analgesiche, antinfiammatori, per attenuare lo stress, l'insonnia e l'ansia. Inoltre, possiede un perfetto equilibrio tra Omega 3 e Omega 6. I semi di canapa, utilizzati per fare l'olio sono considerati un alimento completo dal punto di vista proteico, definiti spesso "super cibo", hanno diverse proprietà e possono essere consumati a crudo. Grazie all'alta presenza di acidi polinsaturi, sono utili per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l'Arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio, eczemi e acne.
Cannabis come combustibile
La Cannabis si conferma amica dell'ambiente e come valido sostituto del petrolio. Utilizzarla per la combustione non aumenterebbe i quantitativi di Co2 rilasciati in atmosfera, in quanto l'emissione di anidride carbonica durante la combustione sarebbe controbilanciata dal quantitativo di Co2 assorbito dalla pianta stessa nel corso della coltivazione delle relative piante.
Non tutti sanno che il combustibile può essere ricavato da fonti vegetali, quali appunto la canapa industriale, ma anche il riso o la barbabietola da zucchero. Il metodo è un processo di pirolisi che agisce lasciando fermentare i succhi e gli oli ottenuti dalle piante togliendo l’ossigeno. Per la precisione, attraverso la cellulosa di canapa, si ottiene l’etanolo.
Uno dei vantaggi che derivano dall’uso dell’etanolo di canapa, ottenuto precisamente dai gambi della pianta lasciati in fermentazione, è quello di non dover apportare alcuna modifica agli attuali motori perché possano funzionare con prestazioni anche superiori a quelle avuto con il carburante di derivazione fossile.
Oltre all’etanolo, attraverso la lavorazione della pianta si ottiene anche il metanolo, pari a un olio vegetale simile a quello che fu sperimentato per la prima volta dallo stesso Rudolf Diesel, nell’esposizione universale di Parigi del 1900. L’abbondanza della canapa a livello globale si prefigura come una “materia prima” che in un futuro non lontano potrebbe rappresentare un degno sostituto dei carburanti derivati dal petrolio e usati oggi.
Per quanto riguarda la resa di produzione dell’etanolo a seguito della lavorazione e dei processi di decantazione delle varie parti di una pianta come la canapa, alcuni importanti studi hanno confermato il fatto che sia molto elevata.
Gli stessi studi condotti nel 2010 presso l’università del Connecticut con a capo il prof. Richard Parnas, hanno verificato come il 97% dell’olio ottenuto da questa pianta può essere trasformato in carburante biologico.
Un altro aspetto importante sono le basse temperature alle quali l’etanolo sviluppa energia rispetto invece ai derivati del petrolio, ma anche ad altri biodiesel.
Dai gambi della canapa si ottiene "l’etanolo", mentre dai semi il "biodiesel".
Diversi sono i vantaggi che derivano dall’uso di questi derivati della cannabis: tra questi, che annoverano l’assenza di zolfo, si include il fatto di non emanare il cattivo odore tipico, per esempio, del benzene. Al suo posto, invece, c’è quello molto più gradevole della canapa (e sicuramente più naturale) come nel caso dell’olio derivato dalla stessa pianta. Il biodiesel di canapa è tra i carburanti più sicuri durante il trasporto, perché ha un grado d'infiammabilità che è circa tre volte più basso di quello del biodiesel di uso comune, derivato dal petrolio.