In America il 15% dei dipendenti ha fatto uso di cannabis durante le ore di lavoro. Ad affermarlo è un recente sondaggio pubblicato dall'American Marijuana con lo studio "High at work from home".
L'indagine è stata condotta su 1.001 lavoratori a distanza per "scoprire sia cosa pensano dello sballarsi durante il lavoro da casa che i loro atteggiamenti verso il telelavoro e l'uso di sostanze stupefacenti."
Marijuana a lavoro: degno aiutante o bastone tra le ruote?
I dati pubblicati sottolineano che, dei lavorati che hanno confermato il consumo di marijuana, la maggior parte ha potuto godere di diversi benefici, tra cui:
- il 52,9% ha registrato una diminuzione dello stress
- il 51,1 una maggiore creatività
- infine un 42,6% ha riferito un aumento della produttività
Inoltre, la ricerca ha evidenziato che: il 28,7 dei dipendenti a distanza avrebbe voluto fumare cannabis con i colleghi, il 17,8% voleva fumare con il proprio capo, e il 13,4% voleva fumare con entrambi.
"Sorprendentemente - iniziano i ricercatori - del 40,6% degli intervistati che hanno lavorato da casa sotto gli effetti della marijuana, la maggior parte non ha continuato durante la pandemia. Più del 63% degli intervistati ha risposto 'no' e il 36,8% ha risposto 'sì' alla domanda se si fossero sballati mentre lavoravano."
"L'isolamento sociale - concludono gli autori - può spiegare in parte questo cambiamento. I dipendenti, ritenuti più direttamente responsabili dai loro familiari, oltre che dai colleghi e dai dirigenti, hanno scelto di troncare quest'abitudine."
Lo studio ha infine scoperto che la maggior parte delle aziende (53,6%) non ha fatto alcun test antidroga, mentre il 23% lo ha fatto regolarmente e il 23,4% occasionalmente. intanto, a Washington D.C. è passata una legge che vieta di licenziare i dipendenti che fanno uso di marijuana.
| Per approfondire: A Washington D.C. è vietato licenziare chi consuma cannabis