Il cosiddetto "sballo da fumo passivo" è reale? E se si, quali sono le possibili conseguenze? Un gruppo di studiosi della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora ha provato a rispondere a tale dubbio esistenziale.
I ricercatori hanno allestito una stanza in plexiglass di 12mq, con i soffitti alti circa 2 metri. Dopodiché, come "cavie" da sottoporre all'esperimento, hanno scelto 12 soggetti adulti: sei fumatori di cannabis abituali e sei che non avevano mai provato questa sostanza.
I primi sei potevano fumare fino a dieci spinelli da 1 grammo d'erba ciascuno, mentre i restanti sei dovevano rimanere nella stanza respirando il fumo passivo.
Per evidenziarne al meglio i risultati sono stati eseguiti due test da 1 ora ognuno. Nel primo caso, mentre i sei consumatori sbuffavano la loro cannabis, non c'è stato alcun ricambio d'aria. Nel secondo invece si è fatta circolare aria pulita ad intervalli regolari.
Cannabis e fumo passivo: i risultati della ricerca
Alla fine di ogni test gli individui di entrambi i gruppi sono stati analizzati e sottoposti a questionari specifici per capire se nei soggetti passivi fossero riscontrabili cambiamenti fisiologici e/o cognitivi.
Una fame improvvisa
Com'era previsto, le maggiori conseguenze del fumo passivo si sono registrate tra i non fumatori rinchiusi senza cambio d'aria. I dati raccolti hanno evidenziato un modesto aumento del battito cardiaco e un notevole aumento del senso di appetito.
In conclusione, il fumo passivo non ha alterato le facoltà cognitive dei soggetti, ma ha stimolato uno tra gli effetti più conosciuti del consumo di marijuana, la famigerata fame chimica.
Test delle urine? Positivi
La sorpresa più inaspettata è giunta con le analisi delle urine, a cui, i soggetti passivi del primo blocco sono risultati positivi, contrariamente ai sei partecipanti dell'esperimento con il ricambio d'aria, le cui urine non hanno mostrato tracce dei metaboliti del THC.
Un risultato che porterebbe a conseguenze legali da non sottovalutare poiché, come negli USA così anche in Italia, il metodo più diffuso per verificare se un soggetto è sotto effetto di cannabis è proprio il test delle urine.
Per fortuna in nostro aiuto la comunità cannabica, dopo anni di travagliata ricerca, ha stilato una serie di consigli preziosi da attuare nel momento del bisogno.
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