Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto che inseriva le composizioni orali a base di CBD nella tabella dei medicinali, sezione B del testo unico sugli stupefacenti.
La sospensione, valida fino al 24 ottobre prossimo, arriva in seguito all'iniziativa dell'associazione Imprenditori Canapa Italia, che con il supporto dello studio legale Prestige Legal & Advisory, ha presentato il ricorso presso il Tar del Lazio.
CBD: il Tar Lazio ha sospeso il decreto
È una vittoria per il settore italiano della canapa che poteva essere colpito duramente da questo provvedimento, come già stava succedendo dal 21 settembre, quando il decreto è entrato in vigore.
La sospensione cautelare del decreto sul CBD è avvenuta infatti dopo i diversi sequestri avvenuti nei negozi, anche di prodotti come cannabis light o cosmetici, che non venivano affatto toccati dal provvedimento.
“Al fine di evitare danni gravi e irreparabili all’intero comparto, il Tar Lazio, Roma ha accolto la richiesta di sospensione del DM del 7.8.2023 formulata da ICI - dichiara Raffaele Desiante, Presidente dell'ICI, spiegando che - Considerato che, avuto riguardo a quanto dedotto sul punto in ricorso nonché alla documentazione allegata che comprova l’attività di sequestro e chiusura degli esercizi, si ritiene la sussistenza dei presupposti per la concessione della richiesta istanza cautelare monocratica ex art. 56 c.p.a. nelle more della trattazione collegiale”.
“La sospensiva è doverosa, anche alla luce di ciò che è successo dopo l’entrata in vigore, con sequestri indiscriminati di tutto, fiori, oli e prodotti, senza distinzione - evidenzia l’avvocato Giacomo Bulleri - Sicuramente è la conferma del fatto che si tratta di un provvedimento antiscientifico, perché non aveva senso inserirlo nella tabella dei medicinali stupefacenti nonostante possa essere considerato un farmaco, e poi antigiuridico, visto che la normativa comunitaria deve essere rispettata. In Europa è in corso un processo di allineamento è quindi le fughe indietro non aiutano la stabilità del mercato”.
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