Permettere il consumo personale e l'autoproduzione di cannabis. È quanto richiesto dalla Commissione Parlamentare delle petizioni in Polonia lo scorso 7 novembre.
Commissione incaricata di esaminare le richieste dei cittadini e presentarle come proposte politiche, che sebbene non siano vincolanti, impegnano il Primo Ministro Donald Tusk a rispondere entro 30 giorni.
Cannabis in Polonia: cosa prevede la legge sulla depenalizzazione
Il progetto, promosso dall'organizzazione Wolne Konopie, prevede che il possesso fino a 15 grammi di cannabis per uso personale e la coltivazione di una piantina non saranno più punibili.
Una manovra che, per i sostenitori dell'iniziativa, rappresenterebbe il primo passo verso una politica sulla droga più liberale, incentrata sulla salute pubblica e la sensibilizzazione.
Inoltre, l'abolizione delle sanzioni, è per gli autori la chiave per alleviare il peso sui tribunali e sulla polizia.
L'iniziativa ha ricevuto il sostegno del deputato Marcin Józefaciuk, che vede la depenalizzazione come un'opportunità per migliorare il funzionamento del sistema giudiziario e ammorbidire gli atteggiamenti sociali nei confronti dei consumatori di marijuana, fortemente stigmatizzati dalla politica attuale.
Per il politico della Polonia, la depenalizzazione potrebbe ridurre il numero di casi giudiziari legati al possesso di marijuana, consentendo alle forze dell'ordine di concentrarsi sui crimini più gravi.
Polonia: la popolazione a favore della depenalizzazione
Come stimato da una ricerca condotta da CBOS, fino al 73,4% dei polacchi adulti non supporta le sanzioni per il possesso di piccole quantità di cannabis.
Un dato che chiarisce senza dubbi la posizione della popolazione, che è a favore di un cambiamento immediato e vigoroso.
Il motivo è semplice. I consumatori di marijuana in Polonia possono raggiungere i 3 milioni di persone, criminalizzate eccessivamente dalle normative attuali, secondo i sostenitori della manovra.
Secondo Zawadzki infatti, il problema della dipendenza dovrebbe essere trattato come una questione sanitaria, non penale, nella quale la depenalizzazione potrebbe svolgere un ruolo fondamentale.