L'ultimo tentativo di sabotare il settore della cannabis light in Italia arriva in piena estate. Con un decreto a sorpresa del ministero della Salute che revoca la sospensione del decreto del primo ottobre 2020.
Decreto che inseriva "le composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis nella tabella dei medicinali, sezione B, del DPR 309/90", meglio noto come testo unico sugli stupefacenti.
Ciò significa che, quest'ultimo decreto sospeso per le numerose proteste dell'epoca, entrerà in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Pubblicazione che è già avvenuta lo scorso 21 agosto, quindi sarà valido dal prossimo 20 settembre.
Le conseguenze? Se il decreto sarà effettivo l'Italia sarà l'unico paese in Europa che considera le preparazioni orali di CBD come uno stupefacente, la cui vendita sarà affidata esclusivamente alle farmacie.
CBD stupefacente in Italia: cosa cambierà dal 20 settembre
L'olio di CBD è tra i metodi più diffusi ed efficaci per assumere questo cannabinoide dai mille benefici. Prodotto che viene venduto ad uso tecnico da canapashop, e-commerce ed erboristerie da diversi anni ormai.
Commercializzazione libera che dal prossimo 20 settembre, con l'entrata in vigore del nuovo decreto, non sarà più possibile. In quanto, come sopra anticipato, la vendita sarà permessa alle sole farmacie.
Ora le possibilità sono due. La prima è che gli oli vengano prodotti con CBD sintetico, che non rientra nel provvedimento emanato. La seconda è che il governo, con una legge simile a quella francese, introduca delle soglie per autorizzarne la vendita come integratore.
In ogni caso vi terremo aggiornati, nella speranza che questa pazzia venga fermata il prima possibile e non diventi un evento speculativo per le case farmaceutiche, che dominerebbero inevitabilmente il mercato.
* Foto di CBD Infos su Unsplash