Con il nuovo governo arriva la prima proposta di legge che vorrebbe vietare la vendita di cannabis light.
La legge, presentata in Senato lo scorso 13 Ottobre dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, di cui è il primo firmatario, risale al 2019 e vuole vietare il commercio di canapa light per uso ricreativo.
Il testo di legge per vietare la cannabis light
Il DDL presentato da Gasparri vuole modificare la legge del 2 Dicembre 2016, n. 242, legge che ha dato inizio al mercato della cannabis light e dei suoi derivati. Ma può realmente? Analizziamola nel dettaglio.
L'inizio non è già dei migliori. Nella legge sulla cannabis light viene citato uno studio di Giovanni Serpelloni, ex capo del Dipartimento sulle Politiche Antidroga ai tempi di Carlo Giovanardi, condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere per tentata concussione.
Continuando, il testo della legge cita: "Sono vietati la vendita e l’utilizzo delle infiorescenze della canapa per uso umano". Peccato che, attualmente, l'uso ricreativo non è mai stato accettato e le infiorescenze vengono proposte per uso tecnico e da collezione, specificano che non sono destinate al consumo umano. Quindi non si capisce come si potrebbe vietare una cosa già vietata.
Purtroppo, anche se legale, questo settore non è ancora regolamentato in maniera ottimale. Sia i coltivatore che venditori sono spesso soggetti a sequestri e fermi amministrativi con conseguenti gravi perdite economiche, nonostante non commettano nessun illecito.
Da tempo si richiede una regolamentazione completa che incentivi un settore che oramai conta decine migliaia di lavoratori, ha risollevato il settore primario e contrasta imperterrito il business illegale, invece di reprimerlo.
In conclusione, il settore della cannabis light è a rischio? No, almeno per ora. Ma attacchi di questo tipo siano da lezione per comprendere quanto l'unione di tutti gli interessati alla filiera della canapa sia fondamentale.