Quando si consuma cannabis, spesso se tutti i giorni, i suoi effetti iniziano naturalmente ad affievolirsi. E' normale. Il nostro corpo si è abituato e di conseguenza abbiamo bisogno di fumare di più. Oppure no? Ecco alcuni metodi per migliorare il proprio sballo e farlo durare più a lungo.
Fare attività fisica
Mai sentito parlare dello "sballo del corridore"? Quella sensazione di beatitudine e di piacere che ci pervade ogni qualvolta facciamo esercizio fisico. Erroneamente associati alle endorfine, questi piacevoli effetti sono scaturiti dall'anandamide, il principale cannabinoide endogeno prodotto dal nostro organismo.
Uno studio pubblicato nel 2013 ha analizzato i livelli ematici di THC in 14 consumatori di cannabis dopo 35 minuti di esercizio su una cyclette.
I risultati hanno dimostrato che "l'esercizio fisico aumenta i livelli plasmatici di THC nei consumatori abituali di cannabis". Perché? I metaboliti del THC si accumulano nelle cellule adipose e "l'esercizio fisico può liberare il THC dormiente dai depositi di grasso e innalzarne le concentrazioni presenti nel sangue".
Conservare correttamente la ganja
Conservare per troppo tempo - e non correttamente - le nostre infiorescenze, ne causa inevitabilmente il deterioramento, andandone a degradare sia gli aromi che gli effetti percepiti.
Non c'è da preoccuparsi se non possediamo dei contenitori appositi con dei sistemi per il controllo dell'umidità integrati, possiamo optare per dei semplici barattoli di vetro, saranno perfetti. L'importante è chiuderli sempre bene e conservarli in un luogo fresco, asciutto e al buio, lontano dalla luce del sole.
| Per approfondire: "Come conservare (correttamente) la cannabis e non farla invecchiare"
Mangiare del mango
Tutti nella comunità cannabica hanno provato almeno una volta a mangiare del mango prima di fumare marijuana, nella speranza che ne avrebbe amplificato gli effetti.
Leggenda narra che mango e cannabis siano il connubio perfetto per un'esperienza stupefacente senza eguali, ma perché? Il mango contiene alte quantità di mircene, un terpene presente abbondantemente anche nella cannabis.
Anche se non ci sono fondamenta scientifiche a riguardo, pare che il mircene possa aiutare il THC a superare le barriere emato-encefalica, così da godere dei suoi effetti in maniera più rapida ed efficace. Una cosa è certa, tentar non nuoce.
Assumere grassi sani
Come per il mango, esistono altri alimenti che possono migliorare lo sballo. Tra questi i cibi ricchi di omega 3, fondamentali per il nostro apparato cardiovascolare.
Presenti in abbondanza nel pesce, ma anche nelle noci, nella soia secca e nei semi di lino e di chia, una recente ricerca ha osservato che nei topi privati di omega 3 sono meno sensibili ai cannabinoidi, suggerendo che la sua corretta assunzione può effettivamente amplificare la sensibilità alla cannabis.
Scegliere con cura la varietà da fumare
Oggigiorno le genetiche abbondano sul mercato, ognuna con le sue caratteristiche e proprietà. In particolare, le indica sono note per gli effetti rilassanti e sono perfette per le ore notturne; le sativa, invece, hanno un effetto energizzante e stimolante, ed è consigliata per le ore diurne.
Oltre alla genetica che si è scelta, la qualità della ganja è fondamentale. Bisogna selezionare scrupolosamente le proprie fonti di approvvigionamento, meglio ancora se negozi autorizzati, così da conoscere con precisione gli effetti di ciascuna varietà e il profilo fitochimico, sia le percentuali dei cannabinodi che i terpeni dominanti.
Per chi preferisce un relax più lucido, le infiorescenze ad alto CBD sono la scelta ideale. Capaci di rilassare senza alcun effetto psicotropo.
Preferire la vaporizzazione al joint
Quando accendiamo il solito joint, la combustione, oltre a causare danni polmonari, va a bruciare le sostanze principali della cannabis, sia i cannabinoidi che i terpeni, e questo si traduce inevitabilmente in effetti più blandi.
La vaporizzazione risolve entrambi questi problemi. Contrariamente alla canna, andiamo semplicemente a riscaldare il materiale vegetale, così da non produrre sostanze cancerogene e sfruttare al meglio il potenziale di ogni singola infiorescenza.
Concedersi una pausa di tolleranza
Quando assumiamo frequentemente cannabis, anche se per uso terapeutico, il nostro corpo inizia ad abituarsi e sviluppiamo una tolleranza verso questa sostanza. Di conseguenza, i consumatori abituali hanno bisogno di fumare di più per percepire gli stessi effetti provati prima della tolleranza.
In questi casi la scelta ideale è prendersi una pausa di tolleranza, cosicché, in base a quanto abbiate fumato, il vostro corpo possa smaltire i cannabinoidi accumulati. Se può risultare difficile, la cannabis light ricca di CBD è un valido alleato per attutire gli effetti psicotropi del THC.
Passato questo periodo, quando ritornerete ad assaporare le vostre amate cime, percepirete sia gli aromi che gli effetti in maniera decisamente più amplificata.