Autoprodurre cannabis leggera in Italia è legale? Si. Ma è necessario prendere alcune precauzioni legali. Scopriamo come coltivare cannabis light in casa senza essere arrestati.
Che sia in balcone alla luce del sole, o al sicuro nel nostro grow box, sono poche le linee guida da seguire per poter coltivare erba legale senza correre rischi legali.
Coltivare cannabis leggera: cose che devi assolutamente sapere
Pollice verde della famiglia e patito dell’erba. Un connubio che si lega perfettamente alla legge italiana sulla canapa che, permette di coltivare in completa tranquillità. Tutto davvero così semplice? Si, o quasi.
Tutti i cittadini possono coltivare canapa senza richiedere alcun permesso o autorizzazione alle forze dell’ordine. Ma a queste condizioni:
- Abbiamo acquistato il nostro semino? Bene, conserviamo la fattura
- I semi di cannabis light dovranno essere muniti di certificazione, rilasciata per legge dal venditore. Custodiamo anch'essa con cura
- Fai la tua scelta tra i semi presenti nella lista approvata dall’Unione Europea
Perché scegliere varietà certificate dall’UE?
Una scelta a dir poco limitante ma necessaria per evitare problemi di natura giudiziaria. Coltivare varietà, seppure dal basso contenuto di THC, provenienti da semi non certificati, è fortemente sconsigliato.
Il coltivatore, incredulo, potrebbe ricevere denunce dai risvolti imprevedibili. Denunce dall’assoluzione immediata o, ahimè, dal sentiero frastagliato, calcato da magistrati non sempre dalle nobili intenzioni e da uno Stato sempre pronto a scagliarsi verso questa pianta innocente. Conclusione?
Scegliete di coltivare semi di cannabis light certificati dall’Unione Europea.
Controlli delle forze dell’ordine: cosa fare?
Quel giorno è arrivato. Il profumo delle vostre piantine ha destato l’attenzione di occhi indiscreti. Ma non c’è da preoccuparsene, se avete assolto ai pochi obblighi sopraelencati.
Dopo aver mostrato fattura e certificazione, le forze dell’ordine potranno procedere con l’analisi di un campione prelevato dalla coltivazione. Tutto ciò, in presenza del coltivatore. Coltivatore a cui sarà rilasciato un campione per eventuali contro-verifiche.
Nell’ipotesi in cui i risultati evidenziano che i semi sono proventi da varietà di cannabis light ma, la percentuale di THC supera la soglia prestabilita, le autorità potranno procedere con il sequestro o la distruzione della coltivazione. Ma, anche in questo, “è esclusa la responsabilità dell’agricoltore”.
Buona coltivazione a tutti…